Il Tempio di Zeus Olimpio è il più grande e monumentale della Valle dei Templi di Agrigento e uno dei più imponenti mai costruiti nel mondo greco. Rappresentava la grandezza e la potenza della città nel V secolo a.C.
Storia e Dedica
- Costruito intorno al 480-470 a.C. per onorare Zeus Olimpio, il re degli dèi dell’Olimpo.
- Fu commissionato per commemorare la vittoria di Akragas contro i Cartaginesi nella battaglia di Himera (480 a. C).
- Nel corso dei secoli, il tempio fu gravemente danneggiato da terremoti e saccheggi; nel XVIII secolo, molti blocchi furono riutilizzati per la costruzione del porto di Porto Empedocle.
Architettura e Struttura
- Dimensioni colossali: 112,6 metri di lunghezza per 56,3 metri di larghezza, rendendolo il più grande tempio dorico mai costruito.
- Colonnato unico:
- 7 colonne sulla facciata e 14 sui lati lunghi, ma anziché essere libere, erano incorporate nelle pareti del tempio (un elemento architettonico rarissimo).
- Telamoni (Giganti di Pietra):
- Enormi statue maschili alte circa 7,5 metri, poste tra le colonne per “sostenere” il tempio.
- Rappresentavano probabilmente i prigionieri cartaginesi ridotti in schiavitù dopo la vittoria di Himera.
- Oggi, uno dei Telamoni è conservato nel Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo”e un altro è stato ricostruito recentemente vicino al tempio.
- Altare monumentale: Davanti al tempio si trovava un grande altare sacrificale, usato per i riti religiosi in onore di Zeus.
Particolarità e Restauri
- Il tempio oggi si presenta come un insieme di rovine imponenti.
- Gli archeologi hanno ricostruito l’aspetto originale del tempio grazie ai frammenti rimasti e ai racconti storici.
Curiosità
- Era così grande da essere visibile dal mare, offrendo un segnale della potenza di Akragas ai viaggiatori.
- L’uso dei Telamoni è un elemento architettonico rarissimo, presente solo in pochissimi altri templi del mondo antico.
Nonostante sia oggi in rovina, il Tempio di Zeus Olimpio rimane una delle testimonianze più straordinarie della grandezza delle città siceliote.