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Questo itinerario ha lo scopo di far conoscere e valorizzare i due centri di Raffadali e Sant’Angelo Muxaro per le loro caratteristiche, diverse dagli altri centri per storia, ambientazione e civiltà contadina. Raffadali, dall’arabo Rahl Faddal che significa “Casale Eccellente”, a pochi chilometri da Agrigento in direzione nord, conserva alle falde dei Monte Guastella tombe preistoriche a grotticelle e ruderi di un antico castello (Xi sec.). Vanta alcuni pezzi d’arte tra i quali è notevole un sarcofago romano (III sec. d.C.), che si trova nella Chiesa Madre, recante un delicato bassorilievo raffigurante il ratto di Proserpina. All’interno della biblioteca comunale sono conservati inoltre alcuni reperti archeologici di varie epoche recuperati in sito. Sant’Angelo Muxaro, all’interno della provincia situato su di un colle, domina l’ampia valle del Platani. Gode di un interessante panorama sulla campagna agrigentina. E’ uno dei più notevoli centri archeologici del periodo preistorico siciliano e abbraccia un arco di tempo che va dall’ètà del bronzo all’età del ferro, interessantissima la necropoli protostorica che, con un complesso di tombe perfettamente semisferiche, dette a “Tholos”, scavate nella roccia, occupa la parte sud della collina sulla quale sorge il paese. Alla necropoli si accede per uno stretto sentiero scavato nella roccia immediatamente a ridosso della strada provinciale che conduce a Sant’Angelo. Di notevole fattura e grandezza è la “grotta del principe”, costituita da un grande ambiente circolare con volta a cupola (8.8 mt. di diametro per 3,50 di altezza) che comunica con una camera sepolcrale. Nella necropoli sono stati ritrovati vasi ed oggetti in oro, tra cui due bellissimi anelli di età micenea conservati nel museo di Siracusa e una “patera” d’oro del VII secolo a.C, che si trova al British Museum di Londra. Da visitare, inoltre, la Chiesa del Carmelo e la Chiesa Madre del XVIII sec., ricche di pregevoii opere d’arte.